ERITREA, NOSTALGIE D’AFRICA

ERITREA, NOSTALGIE D’AFRICA

 

Cinema Impero, Caffè del Corso, Albergo Torino, Grand Hotel Italia… le trovi ad ogni angolo di strada,

le tracce della nostra improbabile avventura coloniale! Confuse tra odori, colori e atmosfere dell’Africa più

autentica che esplode, multietnica, nei mercati ingombri di frutta tropicale, cereali sconosciuti e straccetti

cinesi a pochi soldi. Spesso ancora troppi per la misera economia domestica di un popolo devastato dalla guerra.

Capace di riciclare, per necessità, qualsiasi cosa: un carro armato, un bidone di petrolio, vecchi chiodi e binari

ferroviari, nel caos di mille botteghe del bazar diventano badili, carriole, secchi, coperchi, coltelli, forchette e

utensili di ogni tipo. Mentre cammino in questa babele di designer improvvisati, che si destreggiano tra un colpo

di maglio e la decantazione delle proprie creazioni a gruppetti di donne curiose e colorate, spesso mi sento

chiamare “italiano? Come va?” da qualche vecchio volto eritreo incorniciato da solenni barbe candide.